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Errori (IN)visibili - Riesci a vedere ciò che agli altri sfugge? // Recap (1)

  • Immagine del redattore: Elisa Lucchesi
    Elisa Lucchesi
  • 17 mar
  • Tempo di lettura: 9 min

Negli ultimi tempi, la rubrica Errori (IN)visibili vi sta appassionando sempre di più!

Mi piace vedere quanto partecipate attivamente, commentate e vi confrontate sugli errori più comuni (e insidiosi) della nostra lingua.

Ed è proprio per questo che ho deciso di fare un bel recap!


Perché costringervi a cercare tra le storie salvate su Instagram quando posso offrirvi un articolo chiaro, ordinato e sempre a portata di clic?

Ovviamente sul profilo Instagram rimarrà tutto, ma qui sul blog troverete un riepilogo pratico, perfetto per consultare rapidamente tutte le regole e gli errori analizzati finora.

correzione di bozze


Partiamo però con una premessa. Anzi, due!


  1. Il correttore di bozze corregge, non riscrive a proprio gusto


Facciamo un esempio:


Frase originale:"Come me è uno scienziato nonché l’unico altro essere umano vivente, perciò, naturalmente, tengo in grande considerazione la sua amicizia."


Frase modificata:"Come me è uno scienziato oltre a essere l’unico altro essere umano vivente, perciò, naturalmente, tengo in grande considerazione la sua amicizia."


Ho cambiato nonché con oltre a essere perché mi sembrava più attuale e scorrevole. Posso farlo? No! Non siamo l’autore né l’editor. L’uso di nonché è una scelta precisa (in questo caso del traduttore, essendo un testo tradotto) e non va modificata solo perché “suona male” alle nostre orecchie. Non è un errore, quindi non abbiamo il diritto di interferire correggendolo in nessun modo.

Questo succede molto spesso con la punteggiatura: ricordiamoci che a meno che non ci si trovi di fronte a un errore lampante (virgola tra soggetto e verbo; mancanza del punto fermo a fine frase…), la punteggiatura non va toccata. Se un periodo ci sembra troppo lungo e una virgola potrebbe alleggerirlo, possiamo fare una proposta, ma non inserirla a nostro piacimento.


2. L’importanza delle norme redazionali

Prima di correggere un testo, in un mondo idilliaco e ideale, vengono fornite delle linee guida (il normario o norme redazionali) che ci aiuteranno a garantire coerenza.

Queste possono riguardare l’uso della punteggiatura, delle maiuscole, della d eufonica…


Prendiamo questo esempio (tratto dal testo proposto giovedì scorso):


"Arrivano in cima, si guardano attorno e individuano uno spazio libero da cianfrusaglie e escrementi di piccione."


I miei seguaci più assidui forse si ricorderanno di quando ne abbiamo parlato.

La regola generale sulla d eufonica dice ciò:


Nell’italiano contemporaneo si usa solo tra vocali identiche (ad Amalfi, ed elefanti), ma non è obbligatoria. Si tende a evitarla tra vocali diverse, tranne in espressioni cristallizzate (ad esempio, ad eccezione…).


In questo caso, non essendo obbligatoria, è fondamentale attenersi alle norme redazionali per dare uniformità al testo.

Ma se non ci sono? In quel caso sarà necessario estrapolarle dal testo stesso: se in cinque casi la d eufonica è presente e in uno no, allora quest’ultimo è un errore… ma di coerenza, non grammaticale.


Correggere un testo non significa solo individuare errori grammaticali, ma anche garantire coerenza e uniformità, affinché la lettura risulti fluida e naturale, senza inciampi dovuti a refusi o scelte stilistiche incoerenti.

Quindi, se in un messaggio scrivete "Ho regalato questo CD ad un amico", è un errore? No! Ma se lo stesso uso della d eufonica compare in un testo che segue norme redazionali che ne vietano l’uso tra vocali diverse, allora sì, diventa un errore.


Nella correzione di bozze, molti aspetti sono considerati errori solo in relazione a un testo specifico o alle linee guida di una casa editrice. La chiave è sempre la coerenza.


  1. Prima puntata - Una stanza piena di gente, Daniel Keyes

una stanza piena di gente

  • Stati Uniti e l’uso delle maiuscole nei nomi di entità geopolitiche

Quando si scrivono i nomi di stati, regioni o entità geopolitiche composte, la regola generale prevede che tutti i sostantivi e gli aggettivi che fanno parte del nome ufficiale vadano in maiuscolo. Esempi corretti sono Gran Bretagna, Stati Uniti, Paesi Bassi. Tuttavia, ci sono eccezioni, come Unione europea, in cui l’aggettivo europea rimane in minuscolo. È sempre opportuno verificare l’uso corretto delle maiuscole in base alle convenzioni linguistiche e redazionali adottate.


  • Errore ortografico: Miligan invece di Milligan

Gli errori ortografici nei nomi propri possono compromettere la credibilità di un testo, quindi è fondamentale verificarne sempre la grafia corretta. Questo vale per nomi di persone, luoghi, marchi e istituzioni. Inoltre, è importante mantenere coerenza nell’uso dei nomi all'interno dello stesso documento, evitando variazioni o abbreviazioni incoerenti che potrebbero generare confusione.


  • Doppio spazio tra le parole

L’inserimento accidentale di un doppio spazio tra le parole può sembrare un dettaglio insignificante, ma influisce negativamente sulla leggibilità e sull’aspetto grafico del testo. Nei testi destinati alla stampa o alla pubblicazione digitale, i doppi spazi possono causare problemi di formattazione, alterare l’impaginazione e rendere meno uniforme la presentazione.


  • L’uso dell’accento grave sulla terza persona singolare del verbo essere

La forma corretta della terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere è sempre è, con accento grave (è), e non con l’accento acuto (é). L’uso corretto dell’accento è fondamentale per evitare ambiguità e garantire una scrittura chiara e grammaticalmente corretta.


  • Errore ortografico: “ambiente” e la regola della M davanti a P e B

Nella lingua italiana, la lettera m si usa sempre davanti alle consonanti p e b all’interno di una parola, per una questione di fonetica.


  1. Seconda puntata - Piranesi, Susanna Clarke


piranesi

  • Scrivere i numeri in lettere o in cifre?

Nella scrittura narrativa, è generalmente preferibile scrivere i numeri in lettere, soprattutto quando non si tratta di dati tecnici o scientifici. Questa scelta aiuta a mantenere il flusso naturale della lettura e ad armonizzare il testo.

Ecco alcune linee guida:

  • Numeri fino a cento → si scrivono solitamente in lettere (ventitré persone, novantotto pagine).

  • Numeri tondi → anche se superiori a cento, si preferisce scriverli in lettere quando sono cifre tonde (mille euro, un milione di abitanti).

  • Quantità generiche → numeri indicativi o approssimativi vanno sempre in lettere (una ventina di minuti, una cinquantina di ospiti).

  • Espressioni convenzionali → alcune locuzioni prevedono l’uso delle lettere per consuetudine (le sette meraviglie del mondo, i quattro punti cardinali).


    Tuttavia, nei testi tecnici, scientifici o quando si indicano misure precise (1,88 m, 3,5 kg), l’uso delle cifre è più appropriato.


  • "Dà" con accento vs. "da" senza accento

"Dà" (con accento) → è la terza persona singolare del presente indicativo del verbo dare. Si usa quando il soggetto della frase compie l’azione di dare qualcosa (L’insegnante dà i compiti agli studenti).

"Da" (senza accento) → è una preposizione che può indicare diversi complementi, come luogo (Vengo da Milano), moto da luogo (Esce da scuola), causa (Tremava dal freddo) o agente (Un libro scritto da un grande autore).


  • Controllare la formattazione del testo

La formattazione è un aspetto fondamentale della revisione di un testo. Errori come rientri eccessivi, spaziature incoerenti o allineamenti sbagliati possono compromettere la leggibilità e la qualità visiva del documento. Nel testo proposto, ad esempio, era presente un rientro di troppo, che potrebbe creare problemi nella formattazione finale, soprattutto in documenti impaginati per la stampa o il digitale.


  • Uso del congiuntivo in frasi di incertezza

In un contesto formale o scritto, il congiuntivo è preferibile quando una frase esprime incertezza o dubbio.

  • Non sa con certezza in cosa consista → il congiuntivo (consista) è la forma più corretta, perché la frase indica un’incertezza sul contenuto della conoscenza.

  • Non sa con certezza in cosa consiste → l’uso dell’indicativo (consiste) è più comune nel parlato e nella comunicazione informale, ma in un testo scritto può risultare meno elegante.


Sebbene l’uso dell’indicativo si stia diffondendo anche in contesti più neutri, in ambiti editoriali e formali è meglio attenersi alla norma grammaticale tradizionale.


  • "Spegnere" vs. "Spengere"

"Spegnere" → è la forma corretta e standard in italiano, da utilizzare sempre nei testi scritti formali, accademici e professionali.

"Spengere" → è una variante regionale, usata soprattutto nel parlato in alcune zone d’Italia. Anche se risulta più naturale in determinati dialetti o registri linguistici, non è accettata nella lingua italiana standard.

Possiamo trovare spengere nei dialoghi narrativi, per caratterizzare un personaggio con un linguaggio più colloquiale o regionale.

In testi con intento realistico, dove la scelta di un regionalismo è voluta per rendere più autentico il tono.


  1. Terza puntata - L'isola degli alberi scomparsi, Elif Shafak


l'isola degli alberi scomparsi

  • Attenzione a non confondere l’apice con l’apostrofo

apice apostrofo

L’apice e l’apostrofo sono due segni di punteggiatura differenti e hanno funzioni specifiche:

Apostrofo → viene usato principalmente per indicare l’elisione di una vocale (l’amico, un’anatra) o il troncamento (po’ per poco).

Apice → è utilizzato in contesti specifici, come nelle citazioni singole o per indicare minuti e secondi nelle misure temporali e angolari (5' = cinque minuti).

Nella digitazione su tastiera, spesso si utilizza erroneamente l’apice al posto dell’apostrofo, ma è importante distinguere i due segni per mantenere la correttezza tipografica e stilistica del testo.


  • Là vs. La: differenze e usi corretti

Là avverbio di luogo, indica una posizione distante (Vado là domani).

La → può essere un articolo determinativo femminile singolare (La casa è grande) o un pronome personale (La vedo tutti i giorni).


  • "Mar Mediterraneo" o "mar Mediterraneo"?

Secondo il Manuale di redazione di Editrice Bibliografica, la forma corretta è "mar Mediterraneo", con mar minuscolo e Mediterraneo maiuscolo. Questa regola segue una convenzione per i nomi geografici composti:

Il nome comune (mar, monte, lago) si scrive in minuscolo.

Il nome proprio (Mediterraneo, Bianco, Trasimeno) si scrive in maiuscolo.

Esempi:

  • mar Tirreno, mar Adriatico, monte Rosa, monte Bianco, lago di Garda, lago Trasimeno.

Tuttavia, in contesti giornalistici o in altre convenzioni editoriali, è possibile trovare "Mar Mediterraneo" con entrambe le iniziali maiuscole. La scelta della forma dipende quindi dal manuale di stile adottato dalla casa editrice o dalla testata giornalistica.


  • Arbitrari: errore ortografico

La parola arbitrari è stata scritta in modo errato nel testo. Questo è un esempio lampante, ma in generale quando non si è sicuri dello spelling è importante consultare dizionari in caso di dubbi su termini meno comuni.


  • Manca il punto di chiusura

Ogni frase completa deve terminare con un segno di punteggiatura, solitamente un punto (.). L’omissione del punto può rendere il testo meno chiaro e creare confusione nella lettura.


  1. Quarta puntata - Le sette morti di Evelyn Hardcastle, Stuart Turton


stuart turton
  • Né: accento acuto, non grave!

La parola "né" è un avverbio di negazione e si usa per esprimere un'esclusione. Deve sempre avere l'accento acuto sulla "é" (né), perché nella pronuncia italiana la "é" è chiusa.

Senza accento diventa un partitivo "ne" (Ho sentito parlare di questo film e ne voglio sapere di più).

Scritto con accento grave (nè) è un errore ortografico, perché in italiano non esiste in questa forma.


  • La virgola negli elenchi

La virgola viene utilizzata per separare gli elementi di un elenco, ma ci sono alcune regole da rispettare:

Negli elenchi semplici, la virgola si usa tra i vari elementi,

Negli elenchi più complessi, quando gli elementi contengono già virgole o sono frasi articolate, è preferibile usare il punto e virgola ( ; ) per maggiore chiarezza.


  • Accelerato

Uno degli errori ortografici più diffusi è scrivere "accellerare" con due "L", ma la forma corretta è "accelerare" (con una sola "L").


  • Le virgolette nei dialoghi

Le virgolette nei dialoghi variano in base allo stile editoriale. Nell'editoria italiana, la forma più comune è:

Virgolette basse caporali (« ») → Preferite nei testi narrativi in italiano.

Virgolette alte doppie (“ ”) → Più usate in ambito anglosassone, ma accettabili per citazioni o in testi giornalistici. E comunque previste da alcune case editrici.

Quando all'interno di un discorso diretto si cita un'altra frase, si possono combinare le virgolette in questo modo: Mario disse: «Giulia mi ha detto: “Non posso venire oggi”.

Evitare di mescolare a caso virgolette basse e alte.


  1. Quinta puntata - Alma, Federica Manzon

alma
  • Ortografia e uso delle doppie

Abeveratoi → Abbeveratoi: la forma corretta è abbeveratoi, con la doppia "b".


  • Separazione delle parole

Incima → In cima: errore di scrittura, poiché in cima è una locuzione avverbiale che si scrive separando le due parole.


  • Uso della maiuscola dopo il punto interrogativo

“Ci sei mai stato in posti come questo?” gli chiede → “Ci sei mai stato in posti come questo?” Gli chiede.

Il punto interrogativo chiude la frase precedente, quindi Gli va scritto con la maiuscola.


  • Evitare la virgola tra soggetto e verbo

Vili, se la rigira tra le mani → Vili se la rigira tra le mani

Inserire una virgola tra soggetto (Vili) e verbo (se la rigira) è un errore grammaticale. La virgola non può separare questi due elementi, perché interromperebbe il flusso della frase in modo scorretto.


  • Punteggiatura all’interno dei dialoghi

“Non fare la staliniana”.

“Non fare il democristiano.”


La scelta di mettere la punteggiatura all'interno delle virgolette nei dialoghi è legata soprattutto alla coerenza stilistica all'interno del testo.

Se in tutte le altre battute la punteggiatura è interna, allora va mantenuta così anche nelle frasi in questione per uniformità


In generale, la punteggiatura nei dialoghi può seguire regole editoriali diverse a seconda della casa editrice o del contesto tipografico, ma l'importante è mantenere la coerenza all'interno dello stesso testo.


Tutto chiaro? Dubbi? Scrivetemi pure!


P.S. Avete trovato dei refusi? Fatemelo sapere!

1 Comment

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Erika
Apr 09
Rated 5 out of 5 stars.

Una rubrica davvero utile, anche solo per mettere alla prova le proprie reminescenze scolastiche per chi, come me, ha intrapreso all'Università studi completamente differenti da quelli umanistici!

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