Due Vite - Emanuele Trevi
- Elisa Lucchesi
- 15 ago 2024
- Tempo di lettura: 4 min

Vincitore del Premio Strega nel 2021, Due Vite - pubblicato da Neri Pozza nel 2020 - viene candidato da Francesco Piccolo con queste parole:
“Due vite è la storia di tre amici: Emanuele Trevi che racconta Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori scomparsi troppo giovani. Racconta delle sconfitte e delle euforie, dei litigi e dei gesti indimenticabili, delle notti romane; e parla del dolore di averli persi. Questo libro è il modo di tenerli vicini, anche se il tempo che passa cerca di allontanarli.”
Un romanzo scritto in modo sapiente e colto senza mai risultare altezzoso.
Un saggio che non appesantisce, una narrativa che non annoia: un libro intimo e personale, come se Trevi avesse riesumato una scatola nascosta in fondo all’armadio e riguardando vecchie fotografie, biglietti, fogliettini ci raccontasse dei suoi due cari amici.

“Saranno davvero esistite due persone come Rocco e Pia?”
Trevi ci parla di Rocco, burbero e permaloso, un artista del risentimento, capace di “offendersi anche con Bambi”, un uomo profondamente tormentato che esorcizza e sublima le sue angosce e vessazioni attraverso la letteratura e la scrittura. Un uomo dall’inestimabile talento, già palese durante i primi anni di Università, quando Trevi lo incontra per la prima volta.
Un personaggio Rocco, inscindibile dal suo lavoro e dal mondo letterario: ripercorrendo le tappe della sua vita e della loro amicizia, Trevi ci racconta di come dalla sua tesi di laurea, Rocco è riuscito a tirar fuori il suo primo libro: Mito/romanzo, ci parla di Agosto opera che incarna veramente l’essenza di Carbone, il suo stile, il suo controllo razionale e le sue tonalità emotive. Ci parla de L’apparizione, il suo capolavoro, un romanzo che è giusto sopravviva a chi l’ha scritto, per originalità, potenza, follia.
Ci parla di Per il tuo bene, romanzo pubblicato postumo, terminato e curato dallo stesso Trevi.
Pia Pera è l’elemento bilanciante di questa amicizia, una donna ossimorica: dolce e maliziosa, timida e spavalda ma sempre libera e anticonformista. Libera di fare i suoi sbagli e anche di ripeterli, fino alla fine.
Testarda. Sfrontata. Tenera e protettiva nei confronti degli amici, perennemente attratta dalle persone sbagliate.
Amava i fiori, i giardini e le api e scrivere di sesso, senza lasciar spazio all’immaginazione.
Rinomata traduttrice di autori russi, capace e ribelle scrittrice.
Il suo stile cambia dopo la scoperta della malattia: Trevi ci ricorda il passaggio dal licenzioso Diario di Lo, dove la Pera assume il punto di vista della Lolita di Nabokov ai suoi libri – definiti da Trevi – “naturali”.
Nelle sue ultime opere emerge l’attaccamento ancestrale di Pia con la terra:
“Pia scrive quello che vive con una meravigliosa congruenza di parole e cose, il terreno considerato come una pagina e la coltivazione come scrittura – e viceversa.”
L’orto di un perdigiorno invita alla riconciliazione con la natura Al giardino ancora non l'ho detto, il suo ultimo capolavoro, il cui titolo si ispira a una poesia di Emily Dickinson: “I haven’t told my garden yet”, che sto per morire e non potrò più occuparmi di lui.
Due vite è la strada che Trevi sceglie di percorrere per rievocare i suoi cari amici, per tenerli con sé ed esorcizzare il dolore della perdita.
“La scrittura è un mezzo singolarmente buono per evocare i morti, e consiglio a chiunque abbia nostalgia di qualcuno di fare lo stesso: non pensarlo ma scriverne, accorgendosi ben presto che il morto è attirato dalla scrittura, trova sempre un suo modo inaspettato per affiorare nelle parole che scriviamo di lui, e si manifesta di sua propria volontà”
Due vite è un romanzo tributo alle vite di Rocco e Pia, per elogiarli e ricordarli, sia come persone che come scrittori: di entrambi Trevi tratteggia le personalità, gli aspetti brillanti e quelli oscuri, i successi e i fallimenti.
Due vite sono anche la vita vissuta in prima persona e quella percepita da chi ci ama:
“Perchè noi viviamo due vite, entrambe destinate a finire: la prima è la vita fisica, fatta di sangue e respiro, la seconda è quella che si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene.“
Due vite è un romanzo definito dal suo stesso autore “ibrido”: un po’ memoir e un po’ autofiction quando ripercorre gli aneddoti personali dei tre amici, un saggio che illustra e analizza le opere di due grandi scrittori con una buona dose di narrativa che tiene legato il tutto.
È un libro che ho divorato, di cui ho apprezzato la scrittura, che mi ha trascinata all’ombra di un patio a rievocare gli aneddoti e le storie di due amici che adesso mi pare di conoscere un po’, e la cui conoscenza non vedo l’ora di approfondire attraverso ciò che vince anche la morte: le loro opere.
APPROFONDIMENTI:

Rocco Carbone, (Reggio Calabria, 20 febbraio 1962 – Roma, 18 luglio 2008) è stato uno scrittore, critico letterario e italianista italiano.
Agosto, Rubbettino Editore, 2023
L'apparizione, Castelvecchi Editore, 2018
Per il tuo bene, Mondadori 2009

Pia Pera, (Lucca, 12 marzo 1956 – Lucca, 26 luglio 2016) è stata una scrittrice, saggista e traduttrice italiana.
Diario di Lo, Ponte alle Grazie, 2018
L'orto di un perdigiorno, Ponte alle Grazie, 2021
Al giardino ancora non l'ho detto, Ponte alle Grazie,
E per chi si trovasse nei dintorni di Lucca e volesse visitare il meraviglioso giardino di Pia, vi lascio questo link: Il Giardino di Pia Pera.
Vi lascio anche un video:
Pordenonelegge: festa del libro con gli autori. Incontro con Emanuele Trevi, presentato da Alberto Garlini.
SULL'AUTORE

Emanuele Trevi (Roma, 7 gennaio 1964) è uno dei critici più celebri della sua generazione oltre che premiato scrittore. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi: si ricordano testi dedicati a Leopardi, Salgari, e autori italiani del Novecento.
Tra le sue pubblicazioni: Istruzioni per l'uso del lupo (Castelvecchi 1994), Musica distante (Mondadori 1997), Figuracce (Einaudi 2014), Il popolo di legno (Einaudi Stile Libero 2015), Sogni e favole (Ponte alle Grazie 2019), Viaggi iniziatici (UTET 2021), Due vite (Neri Pozza 2021) vincitore del Premio Strega nel 2021 e La casa del mago (Ponte alle Grazie, 2023), candidato al Premio Campiello 2024.
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