Libri Flop 2024: i 4 libri che hanno deluso le mie aspettative
- Elisa Lucchesi
- 22 gen
- Tempo di lettura: 4 min

Parliamo sempre e solo dei libri che ci sono piaciuti di più, che ci hanno emozionato e che ci sono rimasti nel cuore.
Ma oggi no cari amici. Oggi vi voglio parlare di alcuni libri che nel 2024 mi hanno solo rubato tempo e pazienza.
Perchè credo sia giusto avvertirvi: non voglio che buttiate tempo e soldi su libri che non meritano. Ogni libro è un piccolo investimento, e non voglio che nessuno sprechi preziose risorse su qualcosa che non vale.
Ma se questi libri vi sono piaciuti, non me ne abbiate. Anzi, fatemi sapere il perché!
Da opinioni contrastanti, spesso nascono i migliori confronti.
Ecco i miei 4 libri flop del 2024:
Butter di Asako Yuzuki: grandi temi, narrazione zoppicante

Ispirato al caso reale della "Konkatsu Killer", Butter di Asako Yuzuki affronta questioni complesse come la misoginia, l'ossessione per il cibo e la rigidità degli standard sociali giapponesi.
Rika è una giornalista che cerca di emergere in un ambiente prettamente maschilista e tossico. La sua vita è un susseguirsi di cene a base di ramen istantanei, fino a quando un incontro con Manako Kajii, una cuoca accusata di omicidio, cambia radicalmente il suo rapporto con il cibo e con se stessa.
Le lezioni di cucina in carcere si trasformano per Rika in un’esperienza di liberazione personale, ma il risveglio gastronomico e interiore ha un prezzo: il suo corpo cambia, e con esso il modo in cui viene percepita dagli altri. Il fidanzato, ossessionato dall’apparenza, la critica per il suo aumento di peso, mentre persino la sua migliore amica Reiko sembra infastidita dal suo nuovo atteggiamento più sicuro e ribelle.
Nonostante l'argomento ricco e provocatorio, il libro soffre di un ritmo eccessivamente lento. I momenti di tensione psicologica tra Rika e Manako, che avrebbero potuto rappresentare il fulcro del romanzo, rimangono superficiali e poco sviluppati.
Anche il legame tra cibo e libertà, potenzialmente il cuore pulsante della trama, non riesce a emergere con la forza necessaria. L’autrice sembra concentrarsi troppo su dettagli secondari, soffocando il ritmo narrativo con contenuti filler che non aggiungono spessore ai personaggi o alla storia.
Butter mi ha lasciata con la sensazione di un’occasione sprecata. Un libro che ha tanto da dire, ma che non riesce mai a trovare la sua voce.
P.S. Datemi retta però: provate la pasta burro e salsa di sosia.
Autobiogrammatica di Tommaso Giartosio: il peso dell’intellettualismo

Tra i finalisti del Premio Strega 2024, Autobiogrammatica di Tommaso Giartosio si presenta come una riflessione profonda e innovativa sull’autobiografia e sul linguaggio.
Purtroppo, questa ambizione si trasforma rapidamente in un esercizio di stile che rischia di alienare il lettore.
Il libro è strutturato in frammenti che, anziché creare un mosaico affascinante, risultano disorganizzati e poco coesi. Lo stile, volutamente complesso, sembra più interessato a dimostrare l’erudizione dell’autore che a comunicare un messaggio.
La mancanza di una narrativa chiara rende difficile immergersi nell’opera, e i temi trattati, rimangono confusi e privi di forza emotiva.
Autobiogrammatica è un libro che può forse attrarre un pubblico di nicchia, ma che a mio avviso risulta ostico per la maggior parte dei lettori.
Inutile specificare che io non facevo parte di questa nicchia.
L’ospite di Emma Cline: perchè mi ostino a leggere la Cline?

Emma Cline, autrice di Le ragazze, torna con L’ospite, un romanzo che esplora le dinamiche tossiche di relazioni basate sull’inganno e l’opportunismo.
Alex, la protagonista, è una giovane donna che si muove con disinvoltura tra le feste lussuose di Long Island, manipolando gli uomini per ottenere ciò che vuole.
Quando commette un errore irreparabile, viene esclusa da quel mondo scintillante e si ritrova a vagare per Long Island, cercando disperatamente di riconquistare il suo posto. Alex è un personaggio autodistruttivo, privo di morale e costantemente sull’orlo del disastro.
La mancanza di un vero sviluppo psicologico o narrativo rende difficile empatizzare con lei o trovare una ragione per continuare a seguirla.
Per oltre 300 pagine, il romanzo si trascina senza una vera evoluzione. I dettagli sul passato di Alex sono accennati, ma mai approfonditi, e il lettore rimane intrappolato in una monotonia narrativa che non offre né sorprese né soddisfazioni. Anche il finale, che dovrebbe dare un senso alla storia, lascia un senso di vuoto e frustrazione.
L’ospite è un romanzo che promette molto, ma non mantiene quasi nulla. Un ritratto vuoto di un personaggio altrettanto vuoto, che non riesce a lasciare il segno.
Meglio de Le ragazze? Peggio? Onestamente non lo so. Siamo lì, in bilico tra l'"ommiddio basta" e il "ma dopo quindi che succede?".
Avevo espresso il mio disappunto anche qua!
Il patto dell’acqua di Abraham Verghese: ambizione che diventa pesantezza

Il patto dell’acqua è una saga familiare che attraversa generazioni, esplorando le dinamiche di una famiglia indiana e il peso di una maledizione legata all’acqua.
Con oltre 700 pagine, il libro si propone come un’epopea ricca di emozioni, ma la sua lunghezza eccessiva e le digressioni tecniche finiscono per soffocare il coinvolgimento del lettore.
Il tema della maledizione, che dovrebbe essere il fulcro del romanzo, viene trattato in modo superficiale e frettoloso, soprattutto nel finale. Le digressioni mediche, pur interessanti, appesantiscono la narrazione, rendendo difficile seguire il filo della trama principale.
Anche i legami tra i vari personaggi, spesso forzati, contribuiscono a creare una sensazione di artificiosità che mina la credibilità della storia.
Non sono di certo mancati i momenti toccanti, e la scrittura è indubbiamente emotivamente potente, ma avevo aspettative altissime su questo libro, che purtroppo non sono state soddisfatte.
Qui avevo parlato degli aspetti positivi e negativi di questo libro.
E voi che ne pensate?
Avete letto questi libri?
Come vi comportate quando un libro non vi piace?
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